I nostri luoghi si raccontano


Saverio Verduci Lunedì 11 Agosto 2014 ore 21 Piazza Chiesa Lazzaro



LAZZARO: incontrato Saverio Verduci, autore di “Leucopetra: la storia greco-romana della città”

 

“Un luogo è come uno scrigno che custodisce la memoria storica locale”. Comincia citando una  frase tratta dalla Prefazione di Natale Zappalà, l'incontro con Saverio Verduci, autore di “Leucopetra: la storia greco-romana della città”, all'interno della rassegna “I nostri luoghi di raccontano”, promossa dall'Associazione Culturale Eureka, dalla Biblioteca Auxesia, dalla Pro Loco di Lazzaro e dal Comune di Motta San Giovanni, svoltosi a Piazza Chiesa di Lazzaro.

Un incontro che sottolinea, a detta di Francesca Anglisano, conduttrice della serata, l'importanza di conoscere i luoghi che ci stanno attorno, i quali non possono non raccontare la propria identità e quella di coloro che li hanno abitati.

Saverio Verduci ha chiarito come senza la memoria storica non sia possibile conoscere appieno se stessi. Tale memoria è custodita nelle tracce del passato, che incontriamo continuamente nel corso della nostra vita, e di cui il territorio di Lazzaro è ricchissimo, ma vanno conosciute, studiate, divulgate e valorizzate con gli strumenti adatti. L'autore di Leucopetra: la storia greco-romana della città ha spiegato come Lazzaro sia stata in passato un vera propria culla di civiltà, trovandosi al crocevia tra Oriente e Occidente, dopodiché ha sintetizzato ai presenti il suo scritto, mostrando delle slide riguardanti l'analisi delle fonti, la storia greca, quella romana, i culti, i personaggi e i numerosissimi reperti storico-archeologici presenti nel territorio di Lazzaro. Infine, ha concentrato la sua attenzione sulla Carta di Valorizzazione del Territorio (C.V.T.), ossia uno strumento che tutte le amministrazioni dovrebbero impiegare per valorizzare appunto le risorse storico-archeologiche presenti nel proprio territorio, utile da un lato per salvare queste ultime e dall'altro lato per creare occupazione, turismo, economia.

Salvatore Bellantone ha detto come la mission della casa editrice Disoblio Edizioni sia di dar voce a quei tanti studiosi e appassionati che dedicano il proprio tempo alla ricerca e alla scrittura e che offrono il proprio pensiero alla comunità, in forma letteraria, per stimolarlo alla riflessione critica e all'indagine della società. Poi, ha delucidato il metodo di valutazione dei manoscritti della casa editrice e ha ringraziato i validi collaboratori che, in maniera disinteressata, leggono le opere e ne rintracciano criticamente i pregi e i difetti, per offrire ai lettori opere di qualità che, in particolar modo, parlano a noi e di noi, dei nostri problemi e difetti, e anche di quanto vada difeso e valorizzato della nostra terra, come nel caso dello scritto di Saverio Verduci.

È stata una serata fresca, piacevole e pacifica, nella quale si è messo in evidenza come la memoria storica possa essere difesa soltanto mediante tre parole chiave: la ricerca, e cioè il desiderio incontrollabile di conoscere i luoghi della storia e di lasciarli raccontare quello che sanno; la scoperta, ossia la conoscenza vera e propria dei dati e degli avvenimenti che i reperti e i luoghi raccontando, custodendoli nel modo della loro presenza e rinvenimento; la valorizzazione, vale a dire la tutela di questi luoghi mediante l'azione responsabile di una comunità che li cura, li studia, li frequenta, li insegna nelle scuole e li mette in rete per farli fruire a concittadini e visitatori, intendendoli come il patrimonio più prestigioso che una comunità ha ereditato e deve salvaguardare.


Con il microfono Saverio Verduci