Fichi in... "Camarda"






 


Foto scattate a San Vincenzo (Lazzaro) su gentile concessione di Santo Benedetto e Rosalba Sgrò




Nella tradizione contadina calabrese era prassi far seccare i fichi su dei tappeti di canne intrecciate "i cannizzi". I cannizzi erano adagiati su una struttura in legno sopraelevata  detta "camarda".
Le fessure tra le canne permettevano sia la circolazione dell'aria sia la colatura del succo mieloso che normalmente fuoriesce da questi frutti. La fase di essiccazione prevedeva la rotazione giornaliera dei frutti per rendere uniforme il colore; particolare attenzione bisognava prestare ai temporali estivi ed alla rugiada, l'acqua infatti poteva compromettere la qualità del prodotto finale.
I fichi si potevano seccare interi per ottenere "i cuzzuli ianchi" o tagliati a metà per fare  "i crucitti", "i cudduri" o "i cunocchi". Volendo poteva seguire un passaggio nel forno a legna non eccessivamente caldo. Novità introdotta da Rosalaba Sgrò "fichi secchi in vasetto sotto vin Santo".