Ciclismo a Lazzaro

Ciclismo Trofeo Unicef 1987


Foto fornita da Santo Crea con la collaborazione di Fortunato Alampi- 25/7/87 2° trofeo Unicef Pellaro-Bova, Bova-Pellaro. Tra i partecipanti Calabró Nicola, Ielo Francesco e Santo Crea (IV classificato). Magliette offerte dal ristorante "U Presidenti".







1° Trofeo Città di Motta S. Giovanni


CICLISMO - Il 1° Trofeo Città di Motta S. Giovanni "  , che si terrà Domenica 27 Settembre 2015  ore 9 ( Raduno ore 7:45 ore 8:45 - Delegaz. Municipale di LAZZARO  )  , oltre che come Campionato Prov. degli Enti di RC, sarà valido anche come Campionato Interprov. degli Enti di CS CZ KR VV. Verranno assegnate le maglie di Campioni Strada degli Enti 2015 a seconda della provincia di provenienza.- pèr info Leonardo Zampaglione 320-8850024 http://www.acsiciclismorc.it/- Materiale fornito da Domenico Crea - clicca per ingrandure -




Lazzaro-Gambarie in bici

A completamento di quanto segnalto da Luca sulla sezione Sport-ciclismo in Lazzaroturistica.it

Lazzaro - Gambarie è un giro in bici molto bello, da fare.

Gambarie si trova a 1300 metri slm, dista 60 Km da Lazzaro passando per Melito e 45 Km passando da Reggio Calabria:

  1. Da Lazzaro sino a Melito Porto Salvo dove inizia la salita con una pendenza iniziale minima, si sale per 30 Km sino a raggiungere i 1400 metri slm. Salita pedalabile con alcuni tratti più impegnativi, nella parte iniziale del percorso si attraversano piccoli paesi (Chorio, Bagaladi), il traffico stradale è ridotto, le colline sono ricoperte di ulivi in basso e boschi in alto.
  2. Da Lazzaro sino a Reggio Calabria con traffico troppo sostenuto, inizio della salita in zona Spirito Santo/Condera, salita di 25 Km con tratti impegnativi, si attraversano i paesi di Terreti ed Arasì, dopo Terreti il traffico stradale è minimo. Dal percorso sono ben visibili, anche, lo Stretto d Messina e la Sicilia.

Per quanto mi riguarda preferisco il percorso da Melito per l'assenza di traffico e la salita meno impegnativa, il percorso da Reggio Calabria ha la salita più impegnativa e permette di ammirare lo stretto di Messina dall'alto.

Le foto prime 4 foto sono del percorso da Melito. Pietro Sgrò



Foto fornite da Pietro Sgrò


Lazzaro (ciclo)turistica




Anche se lontana dai grandi tracciati cicloturistici, la zona di Lazzaro presenta dei percorsi e dei luoghi che sicuramente la faranno apprezzare dagli amanti delle due ruote che avranno la fortuna di scoprirli.

Uno degli aspetti più apprezzabili è il clima. Se risulta facile immaginare che il clima sia migliore rispetto a molte regioni d’Italia, forse è più difficile pensarlo in estate. Però è così!! L’umidità bassa rende le temperature assolutamente sopportabili. Certo, non ci possono aspettare strade ombreggiate, però nei paesi attraversati è tutt’altro che raro trovare fontane pubbliche dove riempire le borracce di acqua fresca.

Due sono gli inconvenienti per i ciclisti:

  1. a prescindere dal percorso che si vuole fare, occorre passare per la statale ionica (andando verso sud, inoltre, c’è una galleria non evitabile a Capo d’Armi; più avanti, a Melito, ce n’è una seconda, evitabile transitando per il centro);
  2. il vento è una presenza abituale nello Stretto; nel programmare l’uscita è bene valutarne la direzione.

 

Ma vediamo più in dettaglio alcuni percorsi che possono essere effettuati avendo Lazzaro come punto di partenza:

Palizzi Superiore

Si prende la statale ionica in direzione di Capo d’Armi, fino a Palizzi Marina (sono circa 30 km). Anche se la strada è lungomare, non si può definire pianura. Sia chiaro, non ci sono salite vere, però è molto vallonata. Da Palizzi Marina, si sale a Palizzi superiore, per un dislivello di 300 m: i primi 4 sono sostanzialmente pianeggianti, gli altri 5 presentavano una pendenza del 6-7%. Palizzi Superiore è un piccolo borgo, molto caratteristico, dominata da un castello. Non ci sono possibilità di fare percorsi circolari, per cui è necessario girare la bici e fare rientro sullo stesso percorso dell’andata.

Spropoli

Si prende la statale ionica in direzione di Capo d’Armi, fino a Palizzi Marina (sono circa 30 km). Anche se la strada è lungomare, non si può definire pianura. Sia chiaro, non ci sono salite vere, però è molto vallonata. Da Palizzi Marina, si lascia la statale e si percorre la costiera fino a Spropoli, per altri 7 km. Non ci sono grosse difficoltà, a parte un capo da superare, però ci sono degli bellissimo scorci sulle spiagge e sul mar Ionico.

Pentidattilo

Si prende la statale ionica in direzione di Capo d’Armi, fino ad Annà (circa 10 km). Da qui si abbandona la statale per salire a Pentadattilo (4 km, dislivello 250 m). Una volta arrivati nel piazzale del paese, è possibile proseguire fino al centro del paese, affrontando un ripido tratto in cemento che termina con muro in pavè al 20% e due tornanti molto stretti tra le case. Impegnativo, ma la vista dalla terrazza davanti alla chiesa che spazia fino alla Sicilia e, in particolare, all’Etna, ripaga dello sforzo.

Bova

Si prende la statale ionica in direzione di Capo d’Armi, fino a Bova Marina (circa 25 km). Da qui, si lascia la statale per salire a Bova: sono 13 km e 800 m di dislivello. Salita molto irregolare, che alterna tratti più impegnativi a tratti in cui è possibile recuperare. In ogni caso, il grazioso centro storico ripaga degli sforzi della salita.

Motta San Giovanni – Madonna del Leandro

Si prende la statale in direzione nord, fino al bivio per Motta San Giovanni. Il tratto è breve, per cui conviene fare qualche pedalata in più in quanto poi sarà salita! La salita è di circa 6 km e porta dal mare fino al centro del paese, a 450 m. Salita molto regolare. Da qui, è possibile proseguire fino al Santuario della Madonna dell’Oleandro (5 km, alt. 750 m), salita molto irregolare con numerosi muri con pendenze ben superiori al 15%. La salita totale viene ad essere di circa 11 km e 750 m di dislivello.

Fossato ionico

Si prende la statale ionica in direzione di Capo d’Armi, fino a San’Elia (9 km). Da qui, si lascia la statale in direzione Fossato Ionico. La salita misura circa 15 km, con un dislivello di 640 m. I primi 3 km sono impegnativi, poi la strada spiana. Da segnalare, al 4 km, un punto panoramico (dedicato alla scrittore Edward Lear) da cui osservare frontalmente lo sperone di Pentidattilo (bellissimo anche di sera, quando il paesino è illuminato) oltre la vallata della fiumara Amendola. Poco più avanti, alcuni tornanti annunciano l’abitato di Masella, superato il quale ci si inoltra in una gola suggestiva. A circa metà salita, si superano una serie di tornanti piuttosto impegnativi nell’abitato di Montebello Ionico. Da qui, la salita prosegue senza pendenze estreme (restano da superare 200 m di dislivello) e si possono ammirare gli ulivi che sono coltivati nella zona, in particolare nei pressi di Fossato Ionico.

Gambarie

Anche questo sarebbe un bel giro (almeno credo), ma non sono riuscito a farlo e quindi non posso raccontarlo!

Luca Zucconi